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Disconnettersi dall’ambiente di lavoro abituale fa bene. Cosi come fa bene mettere in valigia ogni tanto il prorio lavoro e trovarsi un angolo vicino alla natura dove poter svolgere le proprie mansioni lavorative senza compromettere troppo la connettività internet o il lavoro stesso.
Secondo uno studio svedese il 22 % dei partecipanti ha dimostrato più calma, aromonia e tranquillità lavorando a contatto con la natura, riducendo contestualmente episodi di stress e depressione.
Lo studio è stato condotto dal Karolinska Institutet di Stoccolma, un’importante università medica. Un gruppo di persone è stato monitorato per una settimana mentre lavorava nel solito ambiente casalingo e poi per un’altra settimana in un alloggio vicino alla natura poco fuori Stoccolma.
Salute mentale e benessere sono aumentati del 22% , mentre i casi di stress e depressione si sono ridotti del 48%.
Anche la qualità del sonno è migliorata. La velocità di addormentamento del gruppo di lavoratori nell’ambiente “naturale” è aumentata del 51% riducendo, con essa, anche il numero di risvegli notturni.
Secondo Mare Löhmus Sundström, un professore associato del Karolinska Institutet, questi studi dimostrano ancora quale impatto positivo possa avere la natura sell’uomo e anche sulla sua vita lavorativa. La Svezia dispone di molti alloggi e ambienti di lavoro sparsi per il paese che possono offrire un contatto con la natura e si adattano ad uno stile di vita di “workation”.
Questo è il motivo per cui sono stati incentivati i cosiddetti viaggi di lavoro che permettano fughe nella natura accessibili anche nelle aree urbane. I benefici per le persone potrebbero essere molti.
Dati sullo studio
Lo studio è stato condotto ad inizio giugno 2021. I partecipanti, tra i 20 e i 35 anni, avevano tutti un lavoro che permetteva loro di lavorare da remoto in una casa/studio a contatto con la natura. E’ stata utilizzata una combinazione di metodi quantitativi per indagare la salute del partecipante, i modelli di sonno e l’attività fisica. I partecipanti allo studio indossavano attrezzature specifiche che registravano i loro movimenti ogni 15 secondi e raccoglievano anche i parametri del sonno.
I partecipanti hanno compilato test di autovalutazione e si misuravano autonomamente pressione sanguinea mattina e sera.
Fonte: Visitsweden
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